Fertilizzanti di nuova generazione

L’impiego intensivo e massivo dei fertilizzanti convenzionali costituisce uno dei fattori antropogenici responsabili della eutrofizzazione: sostanze nutritive come azoto e fosforo non assorbiti dal suolo vengono trasportati dalle piogge nelle acque sotterranee che confluiscono nei laghi e nei mari.

Lo sfruttamento smisurato di risorse naturali, giacimenti non rinnovabili, quali le rocce fosfatiche che sono fonte di fosforo, elemento nutriente delle piante e componente dei fertilizzanti, genera anch’esso gravi deficit ambientali.
Fronteggiare l’incremento dei consumi tutelando ambiente e risorse sono fondamentali esigenze.

PROBLEMI

  • Elevato contenuto di ioni salini dovuto all’eccesso di utilizzo di fertilizzanti minerali
  • Bassa disponibilità di S.O. che complessa i sali presenti nel suolo
  • Microbioma fortemente degradato a causa dell’eccessivo utilizzo di prodotti chimici
  • Rischio di compromissione della sostenibilità futura

I FERTILIZZANTI MINERALI DEVE ESSERE UN COMPLEMENTO DELLA FRAZIONE ORGANICA DEL SUOLO, NON LA BASE!

CARATTERISTICHE

I NANOSER hanno una straordinaria capacità di assorbimento grazie alle ridotte dimensioni delle loro particelle.
La dose di applicazione è molto inferiore rispetto ai fertilizzanti cristallini tradizionali, evitando quindi la lisciviazione di azoto, fosforo e potassio.

I prodotti contengono esaltatori di assorbimento che consentono alla velocità di applicazione di essere da 10 a 20 volte inferiore al convenzionale NPK cristallino a base di prodotti minerali.
Nella sua composizione contengono elementi che esercitano un forte potere biostimolante, potendo osservare nelle piante effetti ancora migliori rispetto al NPK convenzionale.
L’uso continuato di fertilizzanti minerali ad alte dosi ha determinato un livello di salinizzazione del terreno che in alcuni casi ha compromesso la vita vegetale e che deve essere risolto per avere un suolo sostenibile.
I bassi dosaggi di questo prodotto consentono in tal senso il mantenimento di un terreno a bassa salinità e con una molto maggiore sostenibilità della coltura.