Concimi organici e organominerali

Il grande vantaggio offerto dall’impiego della sostanza organica è dato dal fatto che immobilizza temporaneamente gli elementi nutritivi incorporati preservandoli dalle perdite per dilavamento. Prima che tali elementi possano essere trasformati in forma minerale, infatti la sostanza organica dovrà essere decomposta e infine mineralizzata, con rilascio di azoto ammoniacale (NH4+) e forme ossigenate solubili del fosforo e dello zolfo (ioni fosfato acido, H2PO4- e HPO42-, e ioni solfato acido, HSO4-); i metalli, essendo generalmente presenti nella sostanza organica in forma ionica (K+, Ca++, Mg++, ecc.), sono liberati in seguito alla decomposizione dei residui acidi organici.
La decomposizione e mineralizzazione dell’humus e della sostanza organica sono processi microbici che procedono a temperature relativamente alte, quindi sono più intensi nel periodo primaverile ed estivo. Ne consegue che la distribuzione di concimi organici, specie nel periodo autunnale, darà i suoi effetti a distanza di diversi mesi e durante questo periodo le piante potranno disporre solo della frazione minerale preesistente nel terreno.
Un altro aspetto da considerare è l’immobilità della sostanza organica: affinché i processi di decomposizione, umificazione e mineralizzazione si svolgano correttamente e in tempi relativamente brevi, la sostanza organica deve essere incorporata sotto la superficie del terreno: nei terreni naturali infatti la dinamica del ciclo del carbonio è organizzata in strati lungo il profilo del suolo, condizione questa che è difficilmente riproducibile nei terreni agrari, se non impossibile in quelli sottoposti a periodiche lavorazioni. I concimi organo-minerali di qualità sono ottenuti per reazione (non per miscela) di uno o più concimi organici con uno o più concimi minerali semplici o composti. Il carbonio organico in essi contenuto e la presenza di molecole organiche complesse (acidi umici e fulvici, proteine di origine vegetale o animale, torba, ecc.) sono un ottimo substrato per la flora microbica del suolo.
Fondamentale la sincronizzazione tra il rilascio dei nutrienti del terreno con la richiesta della pianta. Sostanza organica con basso rapporto C/N tende a rilasciare velocemente i nutrienti contenuti rispetto alle necessità reali della coltura, provocando una perdita potenziale mentre un rapporto C/N troppo elevato provoca un rilascio troppo lento definito deficit potenziale.
I legami umo-minerali presenti garantiscono un’elevata e prolungata disponibilità nutritiva per l’intero ciclo colturale, permettendo il risparmio in unità NPK e la razionalizzazione delle tecniche di concimazione. Il maggior contenuto di elementi nutritivi rispetto ai concimi organici e la superiore efficienza rispetto ai concimi minerali di sintesi sono in grado di esaltare le caratteristiche migliori di entrambi, riducendone al contempo gli aspetti negativi.
Grazie all’interazione della stessa con la frazione minerale presente all’interno del prodotto, si riduce sensibilmente il rischio di insolubilizzazione e di dilavamento dei suddetti elementi nel terreno, assicurandone l’assorbimento completo e prolungato per l’apparato radicale delle piante.